Dolce Vita

Luigi e Anna Scarani

Sono i primi anni '60 e si respira nell'aria l'eccitazione e la spensieratezza del boom economico. Sono gli anni della "dolce vita" quando il giovane imprenditore Luigi Scarani e la moglie Anna, nata Ziliani, attraversano i porti turistici della Costa Azzurra a bordo di un'Alfa Romeo gialla durante la loro luna di miele. Affamati di sogni, studiano le barche lungo la costa francese, affascinati dall'atmosfera speciale dei porti e dai colori accesi delle barche.

Decidono di intraprendere una nuova avventura. A casa sviluppano il loro progetto.

Nell'industria dominata da uomini, Luigi e Anna sembrano integrarsi perfettamente. Luigi Scarani è un sognatore, un figlio del suo tempo, una persona che vuole sempre realizzare i suoi sogni. «Non avrei mai potuto fermarlo», spiega Anna Scarani. "Gigi" visionario ed imprenditore - Anna, abile comunicatrice e poi esperta di marketing.

Lui impone le sue idee con molta forza di volontà - e lei con altrettanta abilità nel trattare con le persone il marchio "Rio". La coppia Scarani -- compagni d'amore, di vita e di lavoro. Luigi il sognatore che progetta il futuro e Anna che lo presenta al mondo.

Anna ha studiato pedagogia per la prima volta all'Università Cattolica di Milano, ma una seconda laurea in psicologia resta solo un auspicio per seguire la compagnia del marito. “Avrei potuto continuare a insegnare, a studiare, ma così avrei dovuto rinunciare al mio tempo con Gigi. Così ho deciso di accompagnarlo nella sua avventura professionale e di mettere da parte la mia. Nessun rimpianto, testa e cuore sulle barche”, dice la Scarani.

Una decisione coraggiosa, supportata da una riuscita combinazione di ragione e sentimento: "Certo che l'ho fatto per amore. E con la consapevolezza che avrei lavorato con un grande uomo. Era il mio dolce rock".

Anna Scarani diventa PR manager dell'azienda. Gli Scarani sono una coppia che sviluppa rapporti personali ed a volte anche amichevoli con i propri clienti.

Era l’era nel quale, secondo Anna Scarani, “ogni barca era unica, una barca di design, frutto di una dura ricerca, di un'attenta progettazione e di un lavoro appassionato. Un'età d'oro che culmina con un gioiello: la Rolls Rio, un oggetto prezioso che abbiamo dotato di un motore Rolls-Royce".

Negli anni '70 la società italiana si cambia: è una nuova era in cui si forma la classe media e si comincia a parlare del "fine settimana", che è un concetto completamente nuovo. In questo contesto nasce l'idea di una barca più piccola ed economica. Una barca diventa un prodotto più popolare che dovrebbe essere accessibile a tutti. Di conseguenza, il contenimento dei prezzi è d'obbligo. Il legno viene eventualmente sostituito da altri materiali che consentono di ridurre i costi di produzione.

Il RIO 310 - inaffondabile - diventa un enorme successo con 50.000 unità prodotte. Una vera rivoluzione per l'epoca, realizzata in ABS, materiale plastico termoformato. 200 dipendenti producono in tre diversi turni di lavoro.

Gli anni '80 segnano l'apertura di Rio ai mercati internazionali e il prolungamento dei siti produttivi - con la creazione di Rio Iberica, nascono nuovi uffici commerciali in tutta Europa e nasce e si incrementa la produzione di barche da lavoro, in particolare per i Carabinieri.

Nel 2011 "Rio Yachts" trasferisce la produzione alla moderna sede di Chiuduno, sempre in provincia di Bergamo. «Un passo importante a sostegno del fondamentale riposizionamento del marchio», accentua Piergiorgio Scarani. L'obiettivo ora è costruire barche dai 10 ai 20 metri, sempre di fascia alta e con una forte identità.

Anna Scarani usa i suoi contatti. Raccoglie anche soldi dalle celebrità ai saloni nautici, ad esempio da Luciano Pavarotti.

Anna Scarani si impegnerà come missionaria partecipando ad eventi di beneficenza per molti anni.

Rio Yachts celebra i suoi 60 anni di storia nel 2021.

Rio esporta ancora in Francia, negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi, conquistando nuovi mercati come la Spagna e la Germania.